Gravidanza: il test di Coombs: a cosa serve e perchè si esegue ?

Durante il primo trimestre di gravidanza verrete sicuramente sottoposte ad un esame che si chiama Test di Coombs indiretto, che serve ad accertare o meno l’incompatibilità tra il sangue della madre e quello del feto.
Il test, viene effettuato con un normale prelievo di sangue e determina appunto il gruppo sanguigno della mamma e la ricerca dell’eventuale fattore RH, che risulterà positivo o negativo.
Se il risultato è negativo significa che non si sono riscontrati anticorpi anti-RH nel sangue materno.
Se il sangue fetale risulta RH+ e quello materno RH- la madre potrebbe sviluppare una risposta immunitaria contro i globuli rossi del feto, arrivando nei casi più gravi ad aggredire l’organismo del bebè. Una delle possibili conseguenze di derivanti da questa aggressione è una forma di anemia, detta malattia emolitica del feto, che può portare a gravi conseguenze.
Il fattore di rischio comunque si presenta soltanto nei casi in cui il sangue del feto entra in contatto con quello della madre, probabilità che durante la gravidanza non avviene in quantità sufficienti da scatenare una risposta immunitaria aggressiva da parte della madre.
Il problema potrebbe porsi al momento del parto dove potrebbe avvenire questo contatto tra i globuli rossi della mamma e del neonato, innescando quindi il meccanismo di immunizzazione che potrebbe poi essere pericoloso nel caso di una seconda gravidanza.

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